
Allarme in Toscana 75 persone infettate dal batterio New Delhi, 31 di queste purtroppo hanno perso la vita
Dopo la diffusione, nelle scorse ore, dei dati rilevati dall’Ars Toscana (Agenzia regionale di sanità) è subito scattato l’allarme. Da quanto si apprende dallo scorso novembre al 31 agosto di quest’anno, i pazienti infettati dal batterio New Delhi e ricoverati nei nosocomi toscani sono all’incirca 700; in 75 casi è stato possibile isolare il ceppo, purtroppo, però il batterio è stato letale nel 40% dei casi.
Di che tipo di batterio è New Delhi? Come si trasmette?
Il batterio New Delhi metallo-beta-lactamase detto anche NDM-1, fu scoperto per la prima volta 2009, chiamato in quanto si pensa che il batterio sia di origine indiana. È un enzima con alta resistenza ad una vasta gamma di antibiotici, in particolare a quelli a base di beta-lattamici, come la comune penicillina. Inizialmente, queste infezioni venivano curate somministrando dei particolari tipi di antibiotici i carbapenemi, tuttavia, si è in seguito scoperto che anche tali farmaci sono del tutto inutili contro questo batterio.
New Delhi appartiene alla classe dei cosiddetti “superbatteri”, ad oggi solo un composto chimico chiamato GSK-2994423 è in grado di impedire a NDM-1 di riprodursi. È importante precisare che di per sé il batterio non è in grado di uccidere. Tuttavia, per i pazienti già fortemente debilitati da altre patologie New Delhi può diventare letale.
Sintomi
Il batterio altera la flora intestinale e provoca infezioni all’apparato digerente, quando non viene trattato adeguatamente l’infezione può estendersi anche al resto del corpo. Tra i sintomi più comuni ci sono: a febbre, l’infezione del tratto urinario, eruzione cutanee improvvise, dolori al torace, polmonite, problemi neurologici e in determinati casi anche disturbi gastrici e artriti.
Come già accennato, New Delhi è un batterio estremamente resistente e molto contagioso. Si trasmette attraverso il contatto e prolifera in situazioni dove c’è scarsa igiene. Inizialmente, i focolai erano circoscritti all’India e ai Paesi vicini Pakistan e Bangladesh, ed è giunto fino in Europa casi simili si sono registrati anche nel Regno Unito.
La soluzione
Al momento l’unico rimedio per arrestare la proliferazione del batterio è il composto chimico GSK-2994423. Per evitare di essere infettati è necessario, però, prestare molta attenzione alla prevenzione; gli esperti raccomandano di mantenere un alto standard di igiene personale.
Gli infettivologi ritengono che il picco registratosi in Toscana sia dovuto alla circostanza che molte delle persone infette siano stati nei mesi precedenti in vacanza in India. Gli esperti consigliano a tutti coloro che si recheranno in questo Paese o in quelli limitrofi di lavarsi frequentemente le mani con il sapone e di prestare molta attenzione alle condizioni igieniche dei luoghi visitati.