
Il Bonus Facciate, secondo quanto affermato dal Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, sarà fruibile dal prossimo anno insieme a quello per il risparmio energetico
Le modalità con le quali i contribuenti potranno usufruire per il 2020 del Bonus Facciate saranno approvate congiuntamente alla prossima Legge di Bilancio
Bonus Facciate, suggestione dalla Francia di Malraux
Il Bonus Facciate è una detrazione fiscale che potrà essere richiesta dal prossimo anno dai contribuenti che eseguono a proprie spese lavori su edifici storici. Lo ha affermato in un’intervista al giornale Il Sole 24 Ore il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, il quale aveva già pensato a tale provvedimento nel suo precedente mandato da capo di dicastero: “L’idea me l’ha data almeno tre anni fa Innocenzo Cippolletta – ha detto Franceschini – Ho tentato di tradurla in pratica durante i Governi Renzi e Gentiloni, ma non ci sono riuscito. Così l’ho riproposta adesso”.

Una sorta di Bonus Facciate, in realtà, fu già introdotto in Francia negli anni Cinquanta del Novecento, per iniziativa dell’allora Ministro della Cultura transalpino, Andrè Malraux, al fine di ripulire gli “anneriti” edifici storici del Paese.
Cumulabilità del Bonus per dare “impulso immediato all’economia”
Tuttavia, la novità più interessante per i contribuenti italiani è che il Bonus Facciate potrà essere tranquillamente cumulato con quello sul risparmio energetico. Con la differenza che per quest’ultimo la soglia massima di detrazioni corrisponde al 65% mentre per quello proposto da Franceschini si potrà anche arrivare al 90%, senza limiti di spesa.
La misura sarà valida al momento solo per l’anno 2020 ma non si esclude un’estensione anche per gli anni successivi: “L’intenzione è di dare un impulso immediato all’economia – ha sottolineato il Ministro al Sole 24 Ore – Poi vedremo come il bonus funzionerà e quanto costerà. Bisognerà capire quanti ne usufruiranno. La copertura è, infatti, calcolata su una determinata percentuale di edifici. Ritengo sarà un successo e l’impulso alle entrate Iva, Irpef e al Pil sarà forte”.
Ampio quadro di interventi ammissibili
Con il Bonus Facciate sarà possibile ottenere detrazioni su spese effettuate anche solo per ritinteggiare i muri esterni di un antico palazzo, seppur ad uso condominiale, o di una villetta di campagna. Ovviamente, il range di azioni si estende anche ad azioni più significative, come ad esempio una ristrutturazione, così come ad altre di dettaglio: dalla sostituzione di ringhiere alla ricostruzione di balconi e pluviali, sino, infine, all’inserimento di nuovi cavi elettrici ed impianti di illuminazione. I vari interventi dovranno sempre essere ben documentati e per effettuarli non sarà necessario stipulare una concessione. A precisare il tutto, a livello di criteri e modalità, sarà comunque a breve una circolare dell’Agenzia delle Entrate.
Misura importante per gli edifici delle periferie
Secondo quanto detto da Franceschini, il Bonus Facciate ha trovato consensi non solo presso il Consiglio dei Ministri ma anche presso l’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili). La misura, infatti, può diventare molto utile per salvaguardare quegli edifici che, nonostante la loro storicità, non hanno un’adeguata visibilità in virtù della loro collocazione decentrata: “Ne hanno bisogno soprattutto le periferie, perché, se i centri storici possono avere un livello di manutenzione e di conservazione medio-alto, nelle periferie ci sono edifici di 60 anni sui quali non è mai stato fatto alcun intervento. E degrado chiama degrado, mentre la bellezza chiama rispetto”.