
Nuova multa contro Facebook per il caso Cambridge Analytica. Una sanzione, però, considerata da molti irrilevante
Cambridge Analytica è stata una società di consulenza diventata nota in tutto il mondo per aver raccolto i dati personali di milioni di utenti Facebook senza il loro consenso e li aveva usati per scopi politici. Dopo questo scandalo, la società chiuse, ma le conseguenze negative rimangono su Facebook che non aveva controllato a dovere questo genere di interferenze.
Facebook accetta di pagare la multa
Le polemiche sulla società di Zuckerberg furono molto feroci, non aveva tutelato i dati e la privacy di milioni di account e dopo la richiesta nel luglio 2018 del Garante della privacy di una multa di 500mila sterline, circa 580mila euro, Facebook ha deciso di pagare la sanzione. D’altronde, un’ ammenda del genere, per una società che vale 540 miliardi di dollari, non è un danno rilevante, anche se finora Facebook si era sempre rifiutato di pagare e aveva fatto anche ricorso. Inoltre, non è la prima sanzione che subisce. Il Garante della privacy italiano inflisse una multa da un milione di euro e la Federal Trade Association, l’agenzia governativa statunitense che si occupa della tutela dei consumatori e della privacy, gli impose, addirittura, una multa da 5 miliardi di dollari.
La società non ha mai negato le sue responsabilità, infatti, l’avvocato del colosso americano ha dichiarato: “Facebook avrebbe voluto fare di più nel 2015 per indagare sulle denunce riguardanti Cambridge Analytica, ma sono stati introdotti grossi cambiamenti per una maggiore protezione della privacy degli utenti”.