
Dnart è un particolare marker a base molecolare, ideato da uno staff di ricercatori italiani, con il quale sarà possibile distinguere le opere d’arte dalle loro contraffazioni
La nuova tecnologia biomolecolare è stata presentata lo scorso venerdì 15 novembre nell’ambito della Fiera ArtePadova 2019
Dnart, scoperta del gruppo Aries
Dnart è il frutto di un intenso e lungo lavoro di ricerca del gruppo Aries, uno spin-off dell’Università Ca Foscari di Venezia che punta ad aumentare il range di applicazioni della biologia molecolare. Dopo diversi esperimenti nel campo del packaging alimentare, della medicina e dell’ambiente, il team di studiosi italiani, presieduto da Alvise Benedetti, Docente del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi dell’Ateneo veneto, ha deciso di cimentarsi in una nuova avventura: rendere riconoscibili le opere d’arte attraverso l’uso del Dna.
Con Dnart per contrastare furti e falsi
L’idea di Aries ha preso forma anche in virtù di un dato di fatto: l’aumento dei saccheggi a danno del patrimonio artistico nonché delle contraffazioni. Alla luce di quanto divulgato dal Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri, nel 2018 sono stati documentati oltre 1200 falsi così come 65 furti in più rispetto al precedente anno solare. Dati, questi, che hanno indotto gli studiosi dell’Università Ca Foscari a ricercare nuovi strumenti per contrastare tali fenomeni.

L’elemento principale che contraddistingue Dnart è sicuramente la sua versatilità. Tale marker può essere applicato, infatti, sia su opere antiche che contemporanee. A tal proposito, una prima sperimentazione è stata effettuata su un lavoro dello street artist Alessio-B, il quale, proprio per evitare eventuali falsificazioni, ha deciso di ricorrere definitivamente a questo speciale tag per le sue prossime creazioni.
Un tag immodificabile e resistente
Inoltre, gli ideatori del gruppo Aries hanno saputo rendere Dnart adattabile ad ogni tipo di supporto, senza correre il rischio di cambiarne le caratteristiche intrinseche: dalla tela alla carta; dal legno alla plastica, sino alla ceramica ed ai metalli. Con Dnart, in sostanza, sarà possibile identificare opere d’arte di natura abbastanza eterogenea mediante un tag immodificabile e del tutto invisibile sia all’occhio umano che ai microscopi (ottici ed elettronici) ed alle lampade di Wood.
In presenza di normali sbalzi di umidità o di esposizioni prolungate alla luce, il particolare materiale sintetico che lo compone non si degrada. Soltanto laddove si verifichino danni di natura accidentale con notevole impatto, gli studiosi di Aries raccomandano un rafforzamento del marker
Uno strumento certificato dal Mibac
Alessandro De Toni, Ceo Manager di Aries, nella cerimonia di presentazione di Dnart alla Fiera ArtePadova, ha espresso piena soddisfazione per i risultati raggiunti dalla sua equipe: “Dnart è il frutto di anni di ricerche e vuole rappresentare un’evoluzione del concetto di sistema anticontraffazione. La nostra tecnologia è utilissima per catalogare e rendere riconoscibile univocamente l’immenso patrimonio artistico del nostro Paese. Può anche essere associata ai sistemi di tracciamento già presenti sul mercato”.
Anche Erica Cretaio, biotecnologa dello staff di Ares, ha messo in evidenza i punti di forza di Dnart: “Questa tecnologia potenzia, arricchisce e valorizza la documentazione di certificazione di un’opera. Dnart è l’unica applicabile anche su opere d’arte antiche, perché sviluppata in accordo con le linee guida fornite dal Ministero per i Beni Culturali e approvata da diverse Istituzioni”.