
Il vincitore del premio Nobel per la fisica, Riccardo Giacconi, è scomparso domenica scorsa a San Diego, in California, all’età di 87 anni
Il brillante fisico italiano era da tutti considerato il padre dell’astronomia a raggi x. Le sue ricerche hanno mostrato al mondo il lato più violento dell’Universo: dalle nane bianche alle pulsar fino ai buchi neri, grazie ai suoi raggi x abbiamo potuto osservare i fenomeni cosmici più intensi.
La sua vita
Riccardo Giacconi nacque a Genova nel lontano 1931, insieme alla madre si trasferì a Milano dove frequentò l’istituto Giuseppe Occhialini. Nel 1954 , a soli 23 anni, conseguì la laurea in fisica, due anni dopo vinse una borsa di studio e si trasferì negli Stati Uniti all’Università dell’Indiana. In America, Giacconi conobbe il brillante fisico Bruno Rossi, anche lui studioso dei raggi cosmici, la loro collaborazione portò ad un importantissima scoperta.
La Carriera
Giacconi, sotto la guida del fisico Bruno Rossi, presso l’American Science and Engineering (As&e) nel Massachusetts, intraprese lo studio delle radiazioni cosmiche. Nel 1962, grazie a questa brillante intuizione il fisico scoprì la prima sorgente cosmica di raggi X, denominata Scorpius X-1. Per capire la portata di questa scoperta basta pensare che le radiazioni provenienti dalla costellazione dello Scorpione e captate dal telescopio rudimentale di Giacconi sono di lunga più intense di quelle provenienti da nostro Sole. In un’intervista Giacconi raccontava “E’ stata una grande gioia ma anche una grossa sorpresa, perché allora non pensavamo assolutamente che esistessero sorgenti cosmiche in cui la radiazione X fosse tanto forte. Il Sole emette in raggi X una parte infinitesima di energia, il resto è luce visibile o infrarossa. Invece nello Scorpione trovammo un oggetto la cui emissione X era mille volte maggiore di quella luminosa”. Oggi, dopo anni di osservazione, sappiamo che le radiazioni provengono da un sistema binario formato da una stella blu e una stella di neutroni.
I suoi studi sui raggi X hanno svelato i meccanismi nascosti alla base dei fenomeni più violenti dell’Universo tra cui: Buchi neri, stelle di neutroni e galassie con nucleo attivo. Inoltre, Riccardo Giacconi è stato decisivo anche nel campo dell’astronomia ottica, infatti si devono a lui i due telescopi più potenti al mondo: Hubble e il VLT in Cile, sul monte Paranal.