
L’uso eccessivo dei social è stato ufficialmente comparato ad una dipendenza da comune droga: parla lo studio effettuato dagli esperti dell’Università del Massachusetts
Tutti probabilmente abbiamo trascorso una fase della vita in cui il desiderio di essere “connessi” era cosi forte da non avere altri pensieri per la testa. D’altronde è estremamente facile oggigiorno entrare in questo meccanismo.

Così la prima cosa che si fa appena si torna a casa è accendere il computer; o la mattina, non ci si è ancora svegliati e già si controlla lo smartphone; o ancora, si è a lavoro o si sta studiando e i 5 minuti di pausa vengono utilizzati per controllare le varie chat poiché stare su quelle piattaforme diventa un momento di stacco, di evasione, una boccata d’aria, un tiro prolungato di sigaretta.
I risultati della ricerca
Oggi, grazie allo studio degli esperti dell’università del Massachusetts, l’uso eccessivo dei social è stato comparato ad abuso effettivo di droghe.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Behavioral Addictions e mostra come il processo decisionale degli utenti ad alta frequenza sia inevitabilmente compromesso, proprio come quello dei tossicodipendenti
Come si è svolta l’indagine
Lo studio è stato effettuato su 71 persone dipendenti da Facebook. Gli interessati sono stati sottoposti allo Iowa Gambling Task, un test che viene somministrato di solito ai giocatori d’azzardo per osservare e misurare i processi decisionali.

Dall’esperimento è emerso che le persone dipendenti da Facebook tendevano nella stragrande maggioranza dei casi, al momento di una decisione, a fare la scelta sbagliata. Ciò è stato riscontrato in chi usa con frequenza metanfetamine, oppioidi, cocaina o altre droghe.
Il parere dell’esperto
Il professor Dar Meshi osserva che circa un terzo della popolazione è dedita all’uso dei social, ed è molto comune riscontrare la tendenza ad un uso improprio. Il luminare continua parlando anche dei benefici dei social e di quanto sia funzionale la possibilità di una rapida comunicazione col mondo.
l’invito resta sempre e comunque quello di dosare il proprio soggiorno sulle varie piattaforme, disarmando il dark side del web ed evitando di incappare nei meccanismi di conformazione, disincanto e dipendenza che esse portano con se.